lunedì 12 settembre 2011

IL SARTO NON HA ETÀ?

Sempre più spesso trovo a chiedermi: fra 10 anni gli appassionati, i cultori della vera sartoria, dove potranno acquistare i propri vestiti? Dovranno adattarsi alla mediocrità della confezione?

Certo il futuro non è roseo per gli amanti del "punto a mano" , i sarti italiani hanno una media di 65 70 anni di età e le nuove "leve" sono senza dubbio troppo interessate al guadagno per pensare alla qualità!
Serve novità!

Leggo sgomento di come "l'intellighenzia dello stile" reagisce a nuovi progetti di giovani, che, pur non essendo sarti, riescono a creare un team di alta qualità creando la possibilità anche a giovani ( pochissimi) sarti di imparare il mestiere. Le botteghe, la maggioranza almeno, ad oggi operative sono CHIUSE e raramente permettono a giovani con la voglia di imparare di poter entrare nel loro microcosmo.
Ergo... I nuovi giovani sarti si rinchiudono nelle grandi imprese di confezione, iniziano ad usare macchinari e perdono tutto ciò che hanno faticosamente imparato.

VIVA La novità!
AVE

(foto) Luca Rubinacci 

1 commento:

  1. sono daccordo ma lo stato perchè invece di tassare e creare problemi fiscali non paga i veri sarti...per imparare i giovani, che, almeno per i primi anni sono solo di impiccio e non producono e in più il maestro sarto deve perdere il suo tempo a stargli vicino per impararlo per scucire quando sbaglia ecc...e in più bisogna fare anche in fretta visto che questi maestri settantenni fra qualche anno non ci saranno più e i giovanni saranno costretti ad andare a lavorare in aziende dove impareranno solo alcune fasi della lavorazione e a quel punto si potrà dire addio al sarto artigiano...questo mestiere si impara solo in bottega e non a scuola ve lo dico io avendo un esperienza diretta e avendolo fatto per trentacinque anni nella sartoria di mio padre che adesso è mia...saluti davide tofani sarto dalla nascita

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